Quando pronunciamo la parola Langhe racchiudiamo in un suono luoghi, colori, profumi, paesaggi, tradizioni, emozioni, sapori.. Immergersi nelle Langhe significa percorrere un territorio che conferisce alla parola “conoscenza” una nuova dimensione, filtrando tutte le strade della percezione.
Ci inoltriamo nei paesaggi più incantevoli del Piemonte, simbolo dell’eccellenza enologica italiana e nel mondo dal 2014 patrimonio dell’UNESCO, in quei territori a cavallo tra le province di Cuneo e Asti confinante con il Monferrato e il Roero, tra i letti fluviali del Tanaro, del Belbo e la Bormida.
Dinanzi al nostro sguardo si apre un paesaggio intriso da verdi colline intensamente coltivate a vite, che si alternano dolcemente a distese di prati incantati, geometrie di filari perfette e linee essenziali circondano antichi borghi dal sapore antico, piccole cittadine ricche di storia e tradizione si arrampicano sulle rocce e le alture e, ancora, alberi maestosi che dominano le immense vallate.
In questo panorama poetico e affascinante ricco di storia e tradizioni, tra vigne incastonate in un contesto ambientale di grande biodiversità, caratterizzato da un clima vocato e da un ricco sottosuolo, si intrecciano storie di uomini e di terra, di chi con passione e dedizione custodisce tutela e valorizza un patrimonio antico e prezioso, scrigno di tesori naturali.
Tre giorni dedicati al vino buono, pulito e giusto: la terza edizione di Slow Wine Fair, organizzata da BolognaFiere e SANA, Salone Internazionale del Biologico e del Naturale, con la direzione artistica di Slow Food, torna a Bologna dal 25 al 27 febbraio 2024.
Un’edizione ricca di contenuti e un messaggio chiaro – il diritto per tutti ad un suolo ‘sano da bere’, ‘da coltivare’, ‘da abitare’ e ‘sano da vivere’.
Più di 750 cantine, 4.000 etichette, Masterclass e convegni di livello.
Se, in soli due anni, Slow Wine Fair si è affermata come una delle fiere più rilevanti del panorama nazionale e internazionale, il merito è certamente anche degli espositori, la cui selezione comincia sette mesi prima del via ufficiale all’evento grazie al lavoro di una apposita commissione di cui fanno parte esperti italiani ed esteri, con un occhio di riguardo a chi produce in biologico e in biodinamico. Oltre all’Italia, i Paesi di provenienza vanno da quelli più ‘classici’, come Austria, Francia, Germania e Spagna, fino a territori meno conosciuti, quali Argentina, Cile, Georgia, Turchia, Australia e Cina.
..𝒆 𝒊𝒍 𝒃𝒖𝒐𝒏 𝒖𝒎𝒐𝒓𝒆 𝒓𝒊𝒔𝒗𝒆𝒈𝒍𝒊 𝒊𝒏 𝒐𝒈𝒏𝒊 𝒄𝒐𝒓𝒆
𝒊𝒏 𝒇𝒐𝒏𝒅𝒐 𝒊𝒏 𝒇𝒐𝒏𝒅𝒐 𝒄𝒂𝒄𝒄𝒊 𝒐𝒈𝒏𝒊 𝒂𝒇𝒇𝒂𝒏𝒏𝒐
𝒆 𝒑𝒍𝒂𝒄𝒉𝒊 𝒊𝒈𝒏𝒊 𝒅𝒐𝒍𝒐𝒓𝒆,
𝑶 𝒃𝒂𝒍𝒔𝒂𝒎𝒐 𝒅𝒊𝒗𝒊𝒏 𝒅𝒊𝒎𝒎𝒊 𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒆𝒊
𝒔𝒆 𝒊𝒍 𝒏𝒆𝒕𝒕𝒂𝒓𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒔𝒆’ 𝒕𝒖 𝒅𝒆𝒈𝒍𝒊 𝒅𝒆𝒊 ?
“𝑶𝒅𝒆 𝒂𝒍 𝑳𝒂𝒎𝒃𝒓𝒖𝒔𝒄𝒐” è un poemetto del 1888 scritto da Luigi Bertelli, meglio noto come il Vamba, scrittore, redattore, e autore delle avventure del popolare personaggio d’inizio ‘900 Gian Burrasca.
Con questi versi vi conduco a 𝗖𝗮𝗺𝗽𝗼𝗴𝗮𝗹𝗹𝗶𝗮𝗻𝗼 nella pianura modenese dove sorge l’azienda 𝗣𝗼𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗦𝗮𝗹𝗶𝗰𝗲𝘁𝗼, sulle sponde del fiume Secchia, a ridosso della zona naturalistica delle Casse di Espansione e dei Laghi Curiel.
Qui, tra cave di ghiaia colmate d’acqua, la rigogliosa vegetazione palustre, tra i campi, gli argini della pianura e le colline che salgono verso i boschi dell’Appennino, in tutti questi ecosistemi presenti si racchiude e si racconta l’anima del Lambrusco, simbolo di un vasto territorio.
Da anni ormai le cantine non sono più luoghi adibiti unicamente alla produzione e alla conservazione del vino. Trasformate in meravigliose opere firmate da prestigiosi nomi dell’architettura internazionale, sono diventate vere e proprie attrazioni turistiche, tese a identificare e comunicare i vini in esse prodotti e il territorio che questi vini caratterizza. Simboli iconici nei quali convergono creatività e ingegno, funzionalità e fruibilità, estetica e design, innovazione tecnologica e rispetto delle tematiche ambientali.
Dove il sole mediterraneo bacia la terra e addolcisce le uve, paesaggi bucolici costellati di vigneti avvolgono le cantine che fanno della produzione vinicola non solo un lavoro ma anche una missione culturale: quella di trasmettere i valori di saperi ancestrali, combinandoli con l’innovazione tecnologica e la promozione del territorio.
Da un’astronave interrata nel Chianti fiorentino ad una tartaruga nel cuore della campagna umbra, alla bolla di vetro sui colli piemontesi. Dalla Maremma alle Langhe passando per il Veneto e la Sicilia, il fenomeno delle cantine d’autore ha conquistato tante delle case vinicole del Bel Paese.
In occasione della prossima Giornata Mondiale dell’Enoturismo, che avrà luogo il 13 novembre 2022 promossa da RECEVIN in collaborazione con le Associazioni nazionali delle Città del Vino europee, vi conduciamo in un viaggio virtuale tra alcuni capolavori di design.
Il vino in lattina è un fenomeno ormai in espansione da diversi anni, che ha conquistato sempre più Paesi non solo extraeuropei come gli Stati Uniti o l’Australia ma anche europei, rivolgendosi soprattutto ai consumatori più giovani. I numeri in termini di vendite crescono ogni anno, tanto da non poterlo più definire e ritenere una moda passeggera ma un vero e proprio trend.
I canned wines, rappresentano ormai non un packaging sostitutivo ma alternativo, capaci di ampliare le occasioni di consumo, coniugando stile, convivialità e innovazione.
L’ultima collezione di etichette di Canned Wine Co., tra le aziende leader del settore, nasce dalla collaborazione con la National Gallery con l’obiettivo di “cambiare la percezione” del vino in lattina attraverso il binomio perfetto tra vino e arte.
La National Gallery ha concesso in licenza opere d’arte di Vincent van Gogh, Paulus Theodorus van Brussel e Paul Gauguin per l’uso sulle lattine. Le opere d’arte sono state avvolte attorno alle etichette dei vini Grüner Veltliner, Grenache Rosé e Old Vine Garnacha di Canned Wine Co..
“Non lo so… se abbiamo ognuno il suo destino o se siamo tutti trasportati in giro per caso come da una brezza… ma io credo, può darsi le due cose, forse le due cose capitano nello stesso momento”.
Di sicuro qualcuno avrà già riconosciuto l’esclamazione di Tom Hanks in Forrest Gump, ecco mi piace immaginarlo così, che una leggera brezza marina dalla costa di Latina mi abbia guidato dolcemente fino alle colline di Cori, antica cittadina laziale risalente al IV secolo a.C., per perdermi da Marco Carpineti in un’atmosfera di magica convivialità tra terra, cielo e mare.
Alla ricerca e la scoperta di una realtà autentica, fatta di passione, di storia, di amore, legata alla terra e al clima, che ha nel vino uno dei suoi prodotti più sinceri, quell’idilliaco equilibrio tra armonia, bellezza e natura.
Una preziosa cuvée di Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc e Petit Verdot, varietà che anno dopo anno si uniscono in percentuali diverse, raccontando all’unisono l’annata e il terroir di Ornellaia.
Il 2020 ha saputo trasmettere al vino le giuste caratteristiche di ogni vitigno in perfetto rapporto e per questo Axel Heinz, Direttore di Tenuta, ha individuato in La Proporzione il carattere per ritrarre il nuovo Ornellaia Bolgheri Rosso Superiore Doc. L’annata è stata caratterizzata da freddo e pioggia alternati a lunghi periodi di siccità e caldo. Chiave di volta, dopo un’estate quasi perfetta, è stato un abbassamento della temperatura a fine settembre, che ha portato a vini di grande finezza e ricchezza aromatica.
Come racconta Olga Fusari, Enologa
“ Ornellaia 2020 è ben strutturato e vibrante, riempie il palato con la sua trama tannica densa ed elegante e sul finale è persistente e lascia una splendida freschezza”.
Con l’annata 2020 inoltre, Vendemmia d’Artista, il progetto che celebra il carattere unico di ogni annata attraverso l’interpretazione di un artista, giunge alla sua 15ª edizione. Nata con la vendemmia 2006, per sostenere iniziative benefiche e culturali, dal 2019 i proventi raccolti sono destinati alla fondazione Solomon R. Guggenheim per il programma Mind’s Eye che aiuta le persone non vedenti o ipovedenti a sperimentare l’arte attraverso l’utilizzo di tutti i sensi.
Ritorna la terza edizione di Not vini Franchi portando sotto i riflettori, al centro del Mediterraneo, oltre 500 etichette di vini naturali e artigianali.
A Palermo si inaugura il calendario europeo degli eventi dedicati al vino. Ai Cantieri Culturali alla Zisa prenderà vita, il 15 e il 16 gennaio, Not Rassegna dei vini Franchi, la grande reunion dei vini naturali con centinaia di produttori provenienti da tutta Italia e da Francia, Germania, Austria, Slovenia, Spagna, Marocco e dall’Australia, con oltre 500 etichette in degustazione.
L’evento, che celebra la figura del vignaiolo e il lavoro artigianale come atto culturale di salvaguardia dell’identità territoriale e della Natura, accoglierà il pubblico e gli addetti al settore all’interno dello spazio Tre Navate in cui andranno di scena vitigni e terroir di tutto il mondo, storie di vita, nuove annate.
Il format si articolerà in due giornate dedicate alla nuova sensibilità viticola ed enologica: la domenica 15 ci saranno i banchi di assaggio aperti ai winelover con il walk around tasting dalle 10 alle 20. Lunedì 16, dalle 9 alle 18, sarà la giornata BtoB aperta agli operatori professionali, ristoratori, enotecari, buyer che avranno l’opportunità di approfondire il mondo del vino naturale e artigianale, di confrontarsi direttamente con i produttori. Inaugura l’evento, il 14 gennaio alle 20,30, la festa con i vignaioli, il vivace momento conviviale che pubblico e produttori condivideranno insiemetra musica e le specialità firmate da Buatta e Libertà.
“Palermo si conferma una delle capitali del vino più importanti. C’è tantissima voglia di riunirsi al centro del Mediterraneo, di condividere esperienze – affermano gli organizzatori Franco Virga, Giovanni Gagliardi, Stefania Milano e Manuela Laiacona -. La rassegna Not si fa portavoce di questo spirito, dando alla vivace comunità del vino naturale e artigianale l’occasione di ritrovarsi in una piazza importante rinomata per cultura enogastronomica e oramai affermata come meta turistica nello scenario internazionale”.
Il fermento culturale del movimento del vino naturale e artigianale non poteva non esprimersi nuovamente ai Cantieri Culturali alla Zisa, la location ospite delle precedenti edizioni e che rappresenta un tassello importante della storia di Palermo. Il plesso risorto dall’ex mobilificio Ducrot, che esportò il Liberty palermitano nel mondo, è oggi l’hub culturale più vivace della città.
Not è patrocinato dalla Città di Palermo. Media partner di questa edizione è il Giornale di Sicilia. Sostengono il progetto Morettino Coffee Lab, Amara, I Liquori dell’Etna, Wonderful Italy.
La rassegna è curata dal gruppo VIRGA&MILANO, società che gestisce una delle realtà più dinamiche della ristorazione palermitana con sei insegne (Aja Mola, Buatta, Bocum, Libertà vini naturali e cucina, Gagini Restaurant, insignito della stella Michelin e Stazione Vucciria) e lo studio di consulenza GAGLIARDI ASSOCIATI (www.gagliardiassociati.com) che si occupa di progettazione di contenuti e materiali di comunicazione per le imprese del comparto turistico e agroalimentare e le istituzioni (da pochi mesi impegnato nella gestione della Catasta centro visita e culturale del Pollino, il parco montano più grande d’Italia).
Si avvicina il Natale e cresce ogni giorno quel senso magico dell’attesa. Il conto alla rovescia sta per iniziare e fin da bambini, con uno sguardo nostalgico nei nostri ricordi, il modo più divertente per farlo è sempre stato attraverso l’apertura quotidiana delle finestrelle misteriose dei calendari dell’Avvento.
Una tradizione nata in Germania nel 1908 dall’estro di un editore tedesco, Gerhard Lang. Si dice che la sua idea nacque proprio da un ricordo d’infanzia: nel mese di dicembre la madre gli preparava tanti piccoli sacchetti, contenenti ognuno un biscotto speziato. Il bambino ne apriva uno al giorno, fino all’arrivo del Natale.
Gerhard, memore della sua divertente consuetudine casalinga, una volta cresciuto rielaborò quell’idea: stampò un grande cartellone con 24 finestrelle che ogni mamma avrebbe potuto riempire con personaggi da ritagliare o colorare, dolcetti o pensierini di ogni genere. Così prima in Germania, poi in Svezia e via via in tutti i paesi europei, il calendario dell’avvento divenne ben presto una tradizione gradita a grandi e piccini. Sicuramente il modo più divertente per aspettare il Natale, scandendo i giorni con piccoli pensieri che rendono ancora più magica l’atmosfera che precede il 25 dicembre.
Poiché nessuno, indipendentemente dall’età, è esente dalla curiosità di scoprire cosa si nasconde dentro la casella del giorno, negli anni i calendari dell’avvento si sono evoluti adeguandosi a gusti e scelte differenti. Dalla cosmesi ai gioielli alle sorprese golose o tutte da bere. Dunque, se pensate che sia un rituale dedicato unicamente ai bambini, vi sbagliate di grosso: non ci sono più soltanto i classici cioccolatini o le finestrelle colorate, alcuni calendari sono pieni di vino da sorseggiare per 24 giorni…
Ti proponiamo una selezione da ordinare subito online per dare inizio alla magia di un avvento diVino. Per alcuni aziende con le selezioni da 12 giorni basterà comprare due scatole.