Marco Carpineti tra terra cielo e mare, la voce di Cori.
“Non lo so… se abbiamo ognuno il suo destino o se siamo tutti trasportati in giro per caso come da una brezza… ma io credo, può darsi le due cose, forse le due cose capitano nello stesso momento”.
Di sicuro qualcuno avrà già riconosciuto l’esclamazione di Tom Hanks in Forrest Gump, ecco mi piace immaginarlo così, che una leggera brezza marina dalla costa di Latina mi abbia guidato dolcemente fino alle colline di Cori, antica cittadina laziale risalente al IV secolo a.C., per perdermi da Marco Carpineti in un’atmosfera di magica convivialità tra terra, cielo e mare.
Alla ricerca e la scoperta di una realtà autentica, fatta di passione, di storia, di amore, legata alla terra e al clima, che ha nel vino uno dei suoi prodotti più sinceri, quell’idilliaco equilibrio tra armonia, bellezza e natura.
Uno scrigno di meraviglia, che racchiude tesori di antiche terre da scoprire, da vivere, da respirare da gustare a piccoli sorsi tra storia, innovazione e design.
Siamo nell’agro pontino, ai piedi dei Monti Lepini, accarezzati da quella dolce brezza marina, qui Marco Carpineti nel ’86 prende le redini dell’azienda, comincia il suo lungo lavoro dedicandosi alle vigne di famiglia, creando un modello di qualità sino ad oggi sempre in continua espansione.
La sua rivoluzione comincia con soli 4 ettari spinto da quella grande passione e l’amore per questa terra, che lo porta a riscrivere la storia di questo territorio con un’azienda, certificata nel ’94 a regime di conduzione biologica, che si estende ad oggi per circa 135 ettari coltivati a vigneto tra località Capolemole e su altri terreni limitrofi, di cui 12 a uliveto, itrana e leccino le principali cultivar, e 10 ettari coltivati a grano.
La sua più grande intuizione? Aver dato nuova luce ad antichi vitigni riportandoli alla gloria, il Nero Buono di Cori e il Bellone due fra i più antichi vitigni autoctoni dell’Agro Pontino, che erano ormai quasi scomparsi nel territorio laziale. Da questi due vitigni tutto ha inizio con le etichette Capolemole bianco e rosso, quest’ultimo oggi in percentuale con Cesanese e Montepulciano, vitigni che adesso sono anche il presente e il futuro della cantina. Spiccano tra le varietà bianche anche l’Arciprete bianco e due declinazioni locali del Greco, quasi estinte, il moro e il giallo.
Le vigne vantano una strategica e magica esposizione a sud, sud-ovest, su terreni vocati di origine vulcanica, ricchi di scheletro, in particolare tufo, dolomite e calcite. Una terra viva e struggente che il mare dinanzi a me sferza, accarezza e penetra donando una costante salinità che ne evita l’umidità (di cui soffrono gli autoctoni coresi) creando il suo perfetto microclima. Una spiccata mineralità ed una intensa sapidità che si esprime in ogni calice.
Degustando, sorsi di terra e storia:
Linea Premium
KIUS EXTRA BRUT Millesimato 2017
Kius è uno spumante metodo classico prodotto da uve interamente di Nero Buono di Cori.
Pressatura soffice, fermentazione alcolica in acciaio con breve macerazione sulle bucce , e affinamento sui lieviti per 30 mesi.
Un calice di un brillante e acceso rosa salmone mi conquista con il suo perlage fine e persistente. Al naso un bouquet intenso di piccoli frutti di bosco, tra petali di rosa soffiati dal vento e scorze di agrumi sulla scia di fragranti profumi di croissant. Come brezza che ti sfiora le labbra, un sorso molto fresco, sapido ed equilibrato, una trama vivace e di lunga persistenza..un viaggio sensoriale per il palato in quella terra che pulsa.
MORO IGT LAZIO BIANCO 2019
100% Greco Moro
Pressatura soffice e fermentazione a temperatura controllata per circa 12 giorni. Poi Affinamento in bottiglia per circa un anno.
Un calice che racchiude storia e innovazione. Un giallo paglierino con riflessi verdognoli, dai profumi intensi di frutta tropicale dal profumo di pesca, alla papaja e l’ananas, su sottili note vegetali di fieno e felce. Un sorso pieno e corposo, con un’importante alcolicità, al palato scorre energico con quella spiccata sapidità minerale.
DITHYRAMBUS IGT LAZIO ROSSO 2019
100% Montepulciano
Macerazione per circa 15 giorni a temperatura controllata e affinamento in barriques per 24 mesi.
Un calice dal carattere “dionisiaco” o meglio ricco di tutta l’ebbrezza e la giocosità del suo corrispettivo Dio romano Bacco. Un rosso rubino intenso con riflessi violacei, fine ed elegante. Al naso esplode con profumi netti di frutta rossa, amarene e ciliegia, e note speziate di liquirizia e vaniglia. Un tannino sottile e piacevolissimo accompagna un sorso lungo e avvolgente in un crescendo continuo, rotondo e persistente.
Sul loro sito c’è una frase che mi ha colpito molto “Venite a visitarci sarete sempre benvenuti.” Ecco l’ospitalità che troverete racchiude tutto il loro amore, la passione e l’impegno nel voler raccontare una storia da trasmettere e condividere.
La parola “ospitalità” deriva da due parole greche; la prima parola significa “amore” e la seconda “forestiero”. Ospitalità significa dunque amore per i forestieri…e qui credetemi non mi sono sentita un ospite, qui mi sono sentita a casa.