Cappella del Barolo: Vent’anni di arte e colore nelle Langhe

A fine settembre nelle Langhe, la famiglia Ceretto ha festeggiato i vent’anni della Cappella del Barolo realizzata dai due grandi artisti internazionali Sol LeWitt e David Tremlett. L’anniversario di una grande opera, oggi simbolo e meta di tutti i winelovers e dei tanti pellegrini che si recano alla chiesina per conoscerla, rivederla e apprezzarne il panorama sulla valle del Barolo.
La cappella di SS. Madonna delle Grazie fu costruita nel 1914 come riparo per chi lavorava nelle vigne circostanti in caso di intemperie, quelle stesse che la resero poi nei decenni rudere.
Non fu mai consacrata, e venne poi acquistata dalla famiglia Ceretto nel 1970 assieme a 6 ettari del prestigioso vigneto di Brunate di La Morra, nelle Langhe cuneesi.
Ne 1999 la celebre cantina piemontese decise di attuare e finanziare un grande intervento di arte contemporanea e di architettura moderna, commissionando ai due artisti la progettazione per i wall drawing. Così Lewitt ne reimmaginò l’esterno, utilizzando campiture geometriche e colori giocosi, mentre Tremlett utilizzò toni più caldi e sereni per decorare gli interni, con colori stesi direttamente con le mani.
Una passione e un connubio tra langhe e l’arte che parte da lontano, quando i Ceretto nel 1982, per un restyling delle etichette dei propri vini chiamarono grandi designer come Silvio Coppola e Italo Lupi.
Nel 2000 poi con l’inserimento dell’avveniristico Cubo di vetro a Bricco Rocche, progettato dagli architetti Luca e Marina Deabate e da Polar Glass (Torino), fino ai ristoranti La Piola e Piazza Duomo (2005) ad Alba, con le realizzazioni di opere d’arte (il Piatto del Buon Ricordo, nel primo caso, e un affresco di Francesco Clemente sulle pareti del secondo) da parte di alcuni artisti contemporanei.
Il connubio tra la grande viticoltura e l’arte contemporanea ha in Italia dei punti di alta eccellenza, da Antinori per la Toscana a Ca’ del Bosco per la Lombardia; e il simbolo di questo sodalizio in Piemonte nelle Langhe è certamente Ceretto.
L’arte, come scopo di innovazione, che sprona e sfida anche il mecenate e l’imprenditore che ne sposano il progetto, per disegnare ancora una volta valore e bellezza nel proprio territorio.