Villa Matilde Avallone – Al confine tra terra e calice: Quando un’etichetta custodisce territorio e anima.
Empi, caro garzone, empi le coppe
con il vino generoso. Mesci
con mano prodiga il Falerno.
– Corpus Tibullianum, III, 6 –
Il vento della storia trasporta, ancora oggi, il soffio delicato e lucente delle odi antiche. Un crepuscolo delicato che è fatto di tradizione e leggenda.
È un lembo di terra che racconta quel che era l’Ager Falernus, ai piedi del monte Massico tra i comuni di Cellole, Mondragone, Sessa Aurunca, Falciano del Massico e Carinola. Gli antichi romani l’avevano denominato Campania Felix. Ed è proprio così. Qui si è scritta un’antica storia unica e memorabile, quella che, fedele nei secoli, rivive ogni giorno nella storica Azienda vitivinicola Villa Matilde che lega il proprio nome alla riscoperta del Falerno del Massico.
Grazie alla ricerca e al lavoro di Francesco Paolo Avallone, avvocato e appassionato cultore di vini antichi che, durante gli anni ’70 coadiuvato dall’Università di Agraria di Napoli, riuscì a individuare le viti che un tempo davano vita al Falerno, quei pochi ceppi sopravvissuti miracolosamente alla devastazione della filossera di fine Ottocento.
Con l’aiuto di pochissimi contadini locali, ripiantò i vitigni proprio lì dove un tempo prosperavano, fondando, poco dopo, l’azienda agricola vitivinicola Villa Matilde che dedicò a sua moglie.
Questa è storia di amore e di sacrificio. Un vero e proprio progetto di passione che attuò una vera e propria “operazione di archeologia enologica” finalizzata al recupero dei vitigni che anticamente venivano impiegati per la produzione del Falerno: l’Aglianico e il Piedirosso tra le varietà a bacca rossa e la Falanghina tra quelle a bacca bianca.
Quell’atto d’amore e di dovere per il lavoro, realizzato dalle mani di un grande uomo e di un grande padre, oggi rivive energicamente nel cuore e nella mente di Salvatore e Maria Ida Avallone, protagonisti della scena enologica campana. La loro lungimiranza è esemplare: sempre più proiettati a scalare le vette nazionali ed internazionali. Affiatati e dinamici, insieme colorano la tradizione attraverso un’innovazione intelligente, attenti alla tutela e al valore del territorio. Tutta la loro passione e il loro amore viaggia sulle due rotaie di uno stesso binario.
Una grande tradizione enologica, il cui successo deriva da tre fattori principali:
rispetto della storia e del territorio, amore per la famiglia, credibilità e valore nella ricerca della qualità…
sintesi perfetta tra tradizione e innovazione.
Maria Ida e Salvatore Avallone oggi consolidano un know how custode dell’antico ma sempre al ritmo coi tempi, con la consapevolezza del valore del sapersi distinguere con eleganza e cultura sul mercato. Insieme hanno deciso di attuare un restyling del loro brand cominciando proprio dal nome: difficile non accorgersi stringendo tra le mani una loro bottiglia.
Ora si legge “Villa Matilde Avallone” l’aggiunta del cognome è il primo elemento distintivo e significativo per sottolineare il valore di un’impresa che ancora oggi è orgogliosamente legata alla loro storia familiare.
Una operazione condotta dopo un attento studio, dalla società di branding e strategic design Robilant Associati, senza stravolgere l’identità del marchio ma ribadendo e rafforzando la centralità del legame tra vino e territorio, in un’armonica sinergia.
Una nuova brand architecture con la fustella rivolta verso il basso impreziosisce lo stemma storico anch’esso ridisegnato, al fine di renderlo più autorevole e riconoscibile, proprio mentre tutti i vini si arricchiscono di illustrazioni in grado di creare una narrazione intensa e unica, capace di rispecchiare una storia che affonda le proprie radici in epoche antiche.
Bassorilievi e raffigurazioni di animali campestri, opere di antiche tenute storiche, colori caldi e lucenti che rimandano alla terracotta. Tutti elementi di orgoglio di una terra, la Campania, da sempre fertile e generosa.
Il nuovo layout delle etichette comprende armonicamente l’intera gamma di vini donando un’identità forte ai tre distretti vitivinicoli della regione sui quali si sviluppa l’azienda: l’alto casertano con la Tenuta di Cellole, dove tutto è iniziato; Tenuta Rocca dei Leoni, nel cuore del Sannio beneventano dove nascono i vini: Terre Cerase, Falanghina e Aglianico; Tenuta Pietrafusa nell’ irpinia in provincia di Avellino, dove si coltivano le uve Aglianico, Fiano e Greco di Tufo, le tre docg dell’azienda.
Il vino è cultura, espressione di un territorio e della sua arte. È un continuo mescolarsi e intricarsi di emozioni, espresse nella storia, attraverso i cinque sensi: la vista, l’olfatto, il tatto, l’udito e il gusto…i vini di Villa Matilde Avallone conducono verso questo viaggio multisensoriale intriso di storia e anima, dove sapori, colori, profumi, sinestesie, luce e amore danzano armonicamente.
Ad ogni bottiglia, in ogni sorso, si è travolti da una gratitudine che guarda al passato, dissetati dall’amore per il presente…
Photo credits @Annaciotola
Villa Matilde
S.S. Domitiana, 18 – 81030 Cellole (CE)
www.villamatilde.it